lunedì 7 ottobre 2019

Inter-Juventus 1-2

Ieri e' stato chiarito a chi ancora avesse dei dubbi  chi e' che comanda e chi e' che insegue,  i proclami di chi non vedeva l'ora di assegnare scudetti a settembre sono gia' stati riposti nel cassetto , al loro posto dichiarazioni piu' prudenti e sensate del tipo , noi siamo di un'altra categoria , ci vogliono anni per eguagliare una rosa come quella della Juventus , Lautaro non basta,  Lukaku e' un paracarro ecc. ecc... Forse la verita' è che bisognerebbe avere piu' rispetto,  piu' rispetto per chi da otto anni con cultura del lavoro e del sacrificio timbra puntualmente il cartellino e sopratutto porta a casa  la coppa dello scudetto  lasciando spesso e volentieri  una decina di punti fra se' e il diretto inseguitore , un rispetto che Antonio Conte esige per la sua squadra a Barcellona, ma che dimentica facendo l'arrogante e lo sbruffoncello con le altre ingaggiando o tentando di farlo battaglie mediatiche con uno come Sarri che non lo ha mai menzionato ma che ha osato dire che a Firenze , la terza giornata alle h 15:00 di sabato c'erano 30 gradi e che probabilmente la squadra abbia giocato male anche per quello avendo intrapreso una preparazione che comporta un notevole dispendio di energie fisiche per fare il pressing  per 90 minuti , non proprio la stessa che aveva fatto la Fiorentina ..... A volte sarebbe meglio tacere piuttosto che fare le figuracce come il buon Antonio ogni tanto non perde occasione di fare , ma torniamo sulla partita di ieri,  credo che uno strapotere tattico e fisico come quello di ieri non dia spazio ad alcun tipo di dubbio su chi abbia meritato di vincere, le poche folate nerazzurre sono infatti arrivate su contropiedi e nel momento in cui Sarri sbagliando ha inserito Higuain togliendo un centrocampista , scelta a cui in realta'  ha rimediato poco dopo togliendo Dybala per un centrocampista ,  tifosi juventini in piccionaia al terzo anello senza gruppi ultras ma con i soli club , si sentono a tratti soprattutto nel finale quando invitano il buon Antonio a saltare con loro.  Gli interisti al solito miserabili nel coro "sapete solo rubare" dopo un match in cui l'arbitro ha fischiato soltanto a loro favore, un disco rotto che da loro non si puo' sentire soprattutto dopo essersi rubati uno scudetto di cartone ma che continuano a far gracchiare negli anni e ancora adesso ogni tanto ripropongono per darsi un tono.

Cronaca: Il derby d’Italia si inizia a giocare su ritmi altissimi, in due parole “all’inglese”. Le emozioni, dunque, non mancano sin dai primissimi minuti e al 4’ la Juve è già avanti con una rete strepitosa di Paulo Dybala: il tutto parte con un contatto dubbio sulla trequarti nerazzurra tra De Virj e Ronaldo, ma Rocchi decide di non fischiare e sul proseguimento dell’azione Pjanic imbecca in maniera perfetta con un filtrante alto Dybala che è bravo a controllare la palla e poi è ancora più abile a lasciar partire un diagonale mancino che passa sotto le gambe di Skriniar che beffa Handanovic, 0-1. È la prima volta che la Juve segna nei primi 15’ di gara ed è anche la prima volta che l’Inter subisce gol nel primo tempo. La compagine nerazzurra subisce anche mentalmente il gol e la Juve prova a rincarare la dose con Ronaldo che al 9’ va vicinissimo al gol con una bordata di destro dal limite dell’area di rigore, ma la traversa nega la gioia al portoghese. Sul ribaltamento d’azione Lukaku ha la possibilità di pareggiare i conti, ma una chiusura monumentale di Bonucci sull’attaccante belga sventa la minaccia. Meno di 10’ dopo, però, arriva il pareggio: De Ligt è scomposto e nel tentativo di liberare l’area di rigore da un cross proveniente dalla destra colpisce il pallone con il gomito e Rocchi assegna il rigore alla squadra di Conte (penalty confermato anche dal VAR) e Lautaro Martinez lo trasforma senza esitazioni, 1-1. Al 28’ il numero 10 nerazzurro è ancora una volta protagonista in positivo con un diagonale appena all’interno dell’area di rigore che viene parato in tuffo da Szczesny. Poco dopo la mezz’ora, poi, arriva il primo cambio per l’Inter: Sensi sente un dolore all’inguine e viene sostituito con Vecino. I ritmi forsennati della prima mezz’ora calano, come le emozioni. Il primo parziale si chiude, così, sull’1-1, ma sono i bianconeri a chiuderlo meglio con due nitide occasioni: in entrambe le circostanze il protagonista è Ronaldo che prima si vede negare la gioia del gol da un attento Handanovic che respinge una buona conclusione del portoghese, liberato molto bene da Dybala, e poi se ne vede annullare una per fuorigioco di pochi centimetri di Dybala che gli ha fornito l’assist. 

Nella ripresa è ancora la squadra di mister Sarri a partire meglio e con Dybala ha l’opportunità di passare nuovamente in vantaggio, ma Handanovic salva ancora una volta i suoi compagni. Conte vede un calo fisico dei suoi giocatori e inserisce forze fresche in difesa: Bastoni prende il posto di Godin (apparso non al meglio dopo il rientro in campo dagli spogliatoi). Dopo un ottimo avvio in questo secondo parziale la Juve prova a spingere sulle ali dell’entusiasmo e al 62’ Sarri mette Higuain al posto di Bernardeschi e Bentancur per Khedira, ma il doppio cambio non serve per ottenere gli effetti desiderati, anzi è l’Inter a rendersi pericolosa con una conclusione di Vecino che viene deviata da De Ligt e bacia il palo con Szczesny messo totalmente fuori causa. Sarri mette nuovamente mano alla panchina e inserisce Emre Can al posto di Dybala, passando a un centrocampo a 4, per avere più equilibrio tra i reparti. A meno di 15’ dalla fine dei tempi regolamentari anche Conte termina i cambi con Politano che prende il posto di un ottimo Martinez. All’80’, però, San Siro viene gelato, proprio come due anni fa e il protagonista è sempre lo stesso: Higuain viene servito in area di rigore da Bentancur, dopo un grande fraseggio dell’uruguaiano con Ronaldo, e aspetta il momento giusto per trafiggere il capitano nerazzurro e portare in Paradiso la Juve, 1-2. Sesto gol dell’argentino ai nerazzurri. L’Inter non ci sta e all’86’ va vicinissima al gol con Vecino che riceve un pallone stupendo in verticale di D’Ambrosio, ma Szczesny esce a valanga e chiude lo specchio della porta. Questa è l'ultima emozione di uno straordinario derby d'Italia.    (fonte Torino sportiva)

Tabellino: 
Inter (3-5-2): Handanovic (C); Godin (54’ Bastoni), De Vrij, Skriniar; D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Sensi (34’ Vecino), Asamoah; Martinez (78’ Politano), Lukaku. Allenatore: Conte. A disposizione: Padelli, Biraghi, Candreva, Dimarco, Esposito, Gagliardini, Lazaro, Ranocchia, Valero.

Juventus (4-3-1-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci (C), De Ligt, Alex Sandro; Khedira (62’ Bentancur), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (62’ Higuain); Dybala (71’ Can), Ronaldo. Allenatore: Sarri. A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Can, Demiral, Rabiot, Ramsey, Rugani.

Reti: 4’ Dybala (Juventus), 18’ rig. Martinez (Inter), 80’ Higuain (Juventus).

Arbitro: Gianluca Rocchi della sezione di Firenze.

Ammoniti: 13’ Alex Sandro (Juventus), 84’ Can (Juventus), 85’ Pjanic (Juventus), 88’ Vecino (Inter), 90’ Barella (Inter).














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